Comunicato stampa Bellinzona, 14.08.2013. Aumento del numero degli incidenti che vedono coinvolti i giovani ciclisti. Diverse le cause. PRO VELO Ticino: evitare conclusioni affrettate e semplicistiche. Una capillare infrastruttura di piste ciclabili è il presupposto necessario per aumentare la sicurezza. PRO VELO Ticino ha preso atto con interesse dei dati del rapporto interno allestito dalla compagnia assicurativa Allianz, da cui emerge che la maggior parte delle vittime della strada in Svizzera sono pedoni e ciclisti, con una percentuale di oltre il 33 per cento, di cui un terzo con conseguenze mortali. Sempre secondo il rapporto, ogni tre o quattro giorni muore sulle strade elvetiche un pedone o un ciclista. Particolarmente sottovalutato è il rischio di incidenti ciclistici senza il coinvolgimento di terzi, a causa di cadute. Oltre al comportamento inadeguato dei ciclisti, un’altra causa dei numerosi ferimenti soprattutto alla testa, è la rinuncia dell’uso del casco: senza questa protezione le probabilità di una lesione al cervello raddoppia. Secondo gli ultimi rilevamenti dell'Ufficio prevenzione infortuni (Upi), tra i giovanissimi fino ai 14 anni, il numero di quelli che usa il casco è sceso in Svizzera dal 68 per cento (2012) al 63 per cento (luglio 2013). Non bisogna tuttavia trarre conclusioni affrettate e semplicistiche. L’aumento di incidenti tra i ciclisti, in particolare quelli più giovani è un fenomeno preoccupante che va affrontato con misure diverse. Prima tra tutte, l’istruzione dei bambini all'uso della bicicletta all'interno del contesto stradale sin in giovanissima età (la bicicletta non deve essere considerata al pari di un giocattolo). Ricordiamo che PRO VELO Ticino organizza da diversi anni corsi per diverse categorie di ciclisti, tra cui i bambini. Insegnando a muoversi sulle strade, nelle rotonde e a rispettare la segnaletica si contribuisce senz'altro a formare ciclisti responsabili e disciplinati. Ma anche la sensibilizzazione dei ragazzi all'uso del casco (magari rendendolo più attraente agli adolescenti), può essere essenziale per ridurre gli incidenti. PRO VELO Ticino rimane però convinta che una delle misure più efficaci non è certo la raccomandazione ai genitori di non più mandare i figli a scuola in bicicletta, bensì lo sviluppo di una fitta rete di percorsi ciclabili, ciclopiste e zone condivise per ciclisti e pedoni. Solo in questo modo si possono creare le condizioni di sicurezza che scoraggiano i ciclisti ad invadere marciapiedi, non rispettare i sensi unici e pedalare in contromano, mettendo in pericolo la propria salute e quella dei pedoni. Anche la riduzione della velocità nei quartieri e il divieto di utilizzare le strade secondarie come vie di fuga dalle colonne quotidiane sulle strade principali (traffico parassitario) costituiscono provvedimenti ragionevoli e poco costosi che aumentano la sicurezza e contribuiscono a passare dall'uso dell’automobile all'uso della bicicletta. Non va infine dimenticato che sia il Cantone che la Confederazione sono impegnati a combattere il fenomeno dell’obesità tra gli adolescenti e tra le misure preventive promosse vi è una maggiore attività fisica, tra cui l’uso della bicicletta per recarsi a scuola. La bontà di questa politica è dimostrata dal successo dai programmi Bike to School - che incitano appunto gli allievi a spostarsi in bicicletta - in Svizzera interna e romanda, e che stanno prendendo piede anche nel Ticino. |
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